di Barbara Felline

 

Il seguente articolo è stato pubblicato nel numero di Settembre 2009 di “Samurai”
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2° “Raduno delle Tigri e dei Tigrotti” di Barbara Felline
Pieve di Stadera, Nibbiano (PC) – 1/2/3 Maggio 2009

A Maggio 2009 si è ripetuto con grande successo ed entusiasmo il secondo “Raduno delle Tigri e dei Tigrotti” presso la casa della gioventù a Pieve di Stadera – Nibbiano (PC), che ha visto il gemellaggio ormai consolidato tra la Scuola di Karate Heijo Shin Dojo del M° Salvatore Schetto e l’Honbu Dojo di Milano del M° Masaru Miura.

Anche quest’anno si sono susseguiti tre giorni ricchi di episodi legati sia alla pratica del Karate, sia alle intense e pure emozioni che hanno coinvolto tutti i karateka partecipanti, dai più piccoli ai più grandi, nel rendere più forte e consapevole la loro passione per l’arte del Karate, la disciplina, l’autocontrollo ed il rispetto verso le persone e le cose.

Come da consuetudine, dall’alba al tramonto gli allievi sono stati coinvolti nelle numerose attività proposte, quali il footing mattutino fra le colline ancora umide di rugiada (Foto 1), gli allenamenti giornalieri nel cortile interno della struttura che li ha ospitati (Foto 2), la preparazione e la condivisione dei pasti in refettorio (Foto 3), i momenti di aggregazione e divertimento come il torneo di calcio balilla, dai più piccoli chiamato anche “Calcio Barilla” (Foto 4), e ancora la gara di kata e di kumite svoltasi domenica mattina a conclusione di questa magnifica esperienza (Foto 5). Adulti e bambini, anche stavolta, hanno lavorato insieme per rendere magici questi pochi giorni, sotto l’occhio vigile del Maestro, la simpatia del Signor Carlo, e la dolcezza della “mascotte” di questo Raduno, il piccolo Samuele Schetto, nella Foto 6 in braccio alla mamma.

Inoltre quest’anno il M° Schetto ha voluto apportare una novità, e cioè ha dato alle cinture marroni (aspiranti “nere”) il compito di mettersi alla prova nel campo dell’insegnamento, affinché avessero la possibilità di provare l’esperienza di trasmettere quanto appreso durante gli anni di studio. Questo perché potessero capire, tra le altre cose, quanto sia importante e allo stesso tempo difficile sostenere il peso di una “responsabilità”, ancor di più se ci si aspetta un riscontro appagante da chi si ha di fronte. E come ha spiegato il M° Schetto, è anche attraverso l’insegnamento, dunque facendo lavorare gli altri, che inconsapevolmente si lavora soprattutto su se stessi.

La mia personale reazione a questa iniziativa del Maestro è stata lo scaturire in me di due emozioni contrastanti: da una parte l’euforia mista ad una stretta allo stomaco data dalla grande opportunità che ci veniva concessa; dall’altra il timore di non essere all’altezza di un compito così delicato.
Nonostante tutto però, una volta rotto il ghiaccio ho provato a fare del mio meglio e posso assicurare che si tratta di un’esperienza ardua, ma che ti ripaga quando vedi che le persone davanti a te provano a mettere in pratica ciò che hai cercato di trasferire loro.

Per questa memorabile avventura si devono ringraziare prima di tutto il M° Schetto, il Signor Carlo Astori e tutti i partecipanti (Foto 7), che hanno contribuito a rendere unico e indimenticabile anche questo secondo Raduno.

OSS!

Barbara Felline
Honbu Dojo di Milano

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