Regole del Dojo
Ricordarsi che si entra nel Dōjō per imparare e non per esaltare il proprio ego. L’apprendimento presuppone un atteggiamento di umiltà e un comportamento rispettoso verso il Maestro, gli altri allievi e verso il Dōjō.
Norme di comportamento per gli spettatori
Una nota va rivolta alle persone (genitori, parenti, accompagnatori, ospiti) che per diversi motivi assistono alle lezioni, le quali sono benvenute, ma a cui viene chiesto di avvicinarsi alla nostra comunità rispettandone le poche ma fondamentali regole.
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E’ vietato l’accesso negli spogliatoi da parte dei non praticanti (lo stesso vale per i genitori dei bambini che necessitano di aiuto per la vestizione, in quanto sarà cura degli allievi più grandi aiutarli, al fine di responsabilizzarli);
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I colloqui personali col Maestro sono da stabilirsi esclusivamente previo appuntamento e in orari esterni alla lezione;
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Il metodo di insegnamento e lo svolgimento delle lezioni non sono soggetti in nessun caso a osservazioni da parte dei non praticanti;
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I Soci possono invitare amici o parenti ad assistere alle pratiche sportive solo previo consenso della Direzione. In ogni caso si richiede rispetto per la lezione in corso da parte di tutti i presenti;
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L’insegnante si riserva in qualsiasi momento di espellere dalla palestra chiunque disturbi il regolare svolgimento della lezione.
Norme di comportamento per i praticanti
L’insegnamento del Karate si svolge secondo la cultura tradizionale giapponese ed a tutti gli allievi si richiede l’osservanza di determinate norme di comportamento:
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Ogni qual volta si entra o si lascia il Dōjō è buona norma inchinarsi; questo è un modo di dichiarare rispetto all’arte, al Maestro e agli altri allievi; è paragonabile alla stretta di mano o al saluto militare;
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All’interno del Dōjō ci si rivolge al Maestro chiamandolo Sensei; le cinture inferiori sono tenute al rispetto e al saluto per prime nei confronti delle cinture a loro superiori;
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Se si arriva in ritardo a lezione già iniziata, bisogna salire sul tatami e fare il saluto, aspettare che il Maestro dia il permesso di unirsi alla classe e, dopo aver ricevuto il consenso, inchinarsi e quindi unirsi agli altri;
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Non si deve ascoltare il Maestro con le braccia incrociate sul petto o con le mani nascoste dietro il corpo, o in qualsiasi atteggiamento non consono al contesto marziale;
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Se si deve uscire dal tatami o lasciare il Dōjō per qualsiasi ragione durante la lezione, avvicinarsi al Maestro e chiedere il permesso;
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Se è necessario aggiustare il gi o la cintura, gli studenti devono volgere le spalle alla classe. Normalmente ciò dovrebbe essere fatto solo durante una pausa dell’allenamento;
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Si considera irrispettoso sbadigliare durante la lezione (se questo è sintomo di noia per ciò che si sta praticando); per la stessa ragione è inopportuno guardare l’orologio, o eventuali spettatori esterni alla lezione;
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Quando il Maestro chiama a raccolta, interrompere immediatamente l’esercizio ed avvicinarsi di corsa; il tenere il Maestro e il resto degli allievi in attesa, significa mancanza di rispetto;
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Dopo aver completato un esercizio, controllare sempre la propria posizione: allinearsi con chi ci sta davanti e di lato; sono semplici esercizi, che aiutano l’addestramento e danno coscienza di dove ci si trova;
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Quando un allievo invita un estraneo ad assistere ad una lezione, lo deve informare sulle regole di comportamento da tenere nel Dōjō, raccomandandogli in particolare di assistere in silenzio (ed eventualmente abbassare o togliere la suoneria al cellulare);
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Gli allievi più anziani sono tenuti ad aiutare i nuovi iscritti, istruendoli anche nel comportamento da osservare nel Dōjō;
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Durante una lezione gli allievi non devono parlare tra loro o fare domande “futili” o “fuori luogo” al Maestro; nella cultura giapponese, l’apprendimento avviene per comprensione maturata nel prosieguo dell’allenamento, piuttosto che con la razionalità o la spiegazione verbale tipiche della cultura occidentale.
Norme di Igiene
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Tutti gli allievi, dalle cinture bianche alle nere, devono avere cura del loro karate-gi che sia sempre pulito, in ordine e privo di odori fastidiosi. Tutte le scuciture e gli strappi devono essere riparati al più presto. E’ altresì obbligatorio apporre sul gi il distintivo federale.
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Solo le donne (o chi ne sentisse il bisogno per motivi personali o di salute) possono indossare una maglietta rigorosamente bianca sotto il karate-gi;
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È importante curare scrupolosamente l’igiene personale. In particolare lavarsi i piedi prima di salire sul tatami; le donne devono eliminare eventuali tracce di trucco dal viso;
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Le unghie delle mani e dei piedi devono essere tenute corte per quanto è possibile;
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Le scarpe e le pantofole devono essere lasciate ordinate fuori dall’area di allenamento;
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I capelli lunghi devono essere annodati dietro la testa o è necessario ricorrere ad una fascia per tenerli tirati all’indietro; questa fascia deve comunque essere ispirata al buon gusto in termini di colore e stile.
Norme di Sicurezza
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Tutte le sessioni sono precedute da un completo riscaldamento del corpo per evitare, per quanto possibile, strappi o stiramenti muscolari. Il riscaldamento è strutturato in modo che tutti i principali muscoli siano utilizzati e quindi riscaldati;
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Se un allievo arriva tardi, è sua responsabilità riscaldarsi prima di unirsi alla classe;
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Tutti gli accessori (orologi, anelli, catene, orecchini, ecc.) devono essere tolti prima di iniziare l’allenamento. Se un anello o un orecchino non può essere tolto, allora bisogna coprire l’oggetto con del nastro adesivo: serve ad evitare che dita delle mani e dei piedi rimangano incastrati, provocando lesioni di diverso genere, a se stessi o agli altri;
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Gli occhiali da vista possono essere indossati, ma si raccomanda di toglierli durante la pratica del combattimento (in gara sono vietati);
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Ogni allievo deve evitare di masticare gomme, caramelle o simili durante gli allenamenti;
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È severamente proibito partecipare agli allenamenti dopo aver ingerito sostanze alcoliche o farmaci particolari che potrebbero causare danni alla propria persona.
OSS! (Io passo attraverso la sofferenza)