I punti più importanti del mio insegnamento sono il respiro, il movimento e il tempo. Ma il respiro è il primo… la prima cosa che facciamo in questo mondo è respirare e voi sapete che, persino oggi, il 90% delle persone non sa come respirare correttamente. Se il respiro è scorretto, il corpo si strazia – anche la mente non funziona bene – c’è una connessione molto forte. Con il respiro si controlla lo spirito; dovremmo sempre pensare e provare a imparare di più su questo aspetto vitale – è il vero centro della vita.

Col tempo e imparando, sono arrivato a pensare che la vittoria si può ottenere usando solo il 60% della forza – il 100% non è necessario se hai un buon waza (tecnica) – quando è abbastanza è sufficiente! Mentre prima avrei provato a usare tutta la mia forza per arrivare a qualcosa, adesso provo a usare solo il 60% e riposare l’altro 40%. Semplificando, se uso il 60% correttamente e in più uso il 40% della forza del mio avversario contro di lui, il totale rimane il 100% e la combinazione farà risultare un maggior danno per lui. Devo dire che l’allenamento e gli studi del Tai-chi hanno influenzato molto il mio stile personale di Karate.

Sono stato accusato di cambiare i kata, ma ci sono sempre state differenze nell’esecuzione dei kata. Non solo le ovvie differenze di stile nei vari ryu (scuole), come quando lo stesso kata è eseguito dallo Shotokan, lo Shitoryu e il Wadoryu, ma anche differenze minori  per come si interpreta e ci si muove, e anche per l’età e le capacità fisiche. Nel kata Nijushiho vengono eseguiti due calci laterali spinti… un ventenne può non avere difficoltà nella loro esecuzione ma quarant’anni dopo… come sarà? La stessa tecnica non può essere pretesa da un sessantenne – piuttosto lui dovrebbe alzare semplicemente il ginocchio, come il calcio veniva originalmente dato. Allo stesso modo, qualche volta ho insegnato un calcio circolare nel kata Enpi. L’ho fatto perché in nessun altro kata c’è la possibilità di eseguirlo. Sentivo che l’aggiunta di questo calcio sarebbe stata di beneficio – tuttavia questo non ha cambiato il concetto alla base di questo kata.

Ho sviluppato molte nuove tecniche. Un esempio è il mio tsuki (pugno) – questo, credo, è migliorato fin dai giorni in cui ero giovane, ma è accaduto inconsciamente. Non ci pensavo, semplicemente è migliorato automaticamente. Adesso ho una doppia concentrazione (kime)… concentrazione fisica prima, poi una concentrazione veloce, che da un colpo molto più forte. Non mi resi conto di quello che stavo facendo fino a che non mi è stato indicato da un maestro molto famoso in Giappone, Matsuda Rauchi, un’autorità nelle arti marziali cinesi. Egli visitò molte palestre centrali in Giappone e scrisse che secondo lui solo due persone lo impressionarono per questa cosa – il signor Iwai, un maestro Goju-ryu e Wado-ryu, ed io. Mi disse che il mio pugno derivava dal Kempo cinese, ma non ne ero consapevole.

Lo standard del Karate è universalmente elevato e il livello è oggi equo in tutto il mondo. Sfortunatamente c’è un aspetto importante che non si è sviluppato assieme alle capacità fisiche ed è la filosofia del Karate. Questa è una parte molto negletta del Karate e questa negligenza è presente non solo in Occidente ma anche in Giappone.

Non mi piace e non concordo il modo con cui il Karate è visto meramente come uno sport dagli occhi di parecchie persone. Il Karate della JKA è diventato un Karate molto duro – basato essenzialmente sul combattimento in gara. In un contesto così, c’è la tendenza a praticare solo quello che serve nelle competizioni e dimenticare il resto. È un Karate di forza e quindi diventa sempre più elitario, adatto solo a un gruppo particolare di karateka – l’uomo giovane e forte.
Questa è una contraddizione per la mia idea di base, per la quale il Karate è per tutti e per tutta la vita.

La mia filosofia è di provare sempre a rimanere vero a me stesso e agli altri… posso dire che non ho paura di nulla – neppure della morte, e non lo dico per montarmi la testa o essere presuntuoso. Per me è importante provare sempre a dare il meglio in tutto quello che faccio, così sarò soddisfatto quando morirò – penso che la ragione per la quale le persone hanno paura della morte è perché vogliono fare e avere così tante  altre cose che molte rimangono incomplete… vogliono sempre fare di più.  In più, sono fermamente convinto che la vita continui dopo la morte fisica – tutta la vita continua… la vita è un cerchio.

Nell’arte del Karate, le forme e i movimenti di base sono praticati senza alcun opponente. Semplicemente immaginando l’avversario, un karateka può rendere vera ogni forma praticata. È quindi molto importante che durante la pratica, il karateka metta completamente il suo cuore, la sua anima e la sua mente nella forma. In questo modo lo scopo di battere un avversario inizia ad avere senso; queste sono cose che non possono essere fatte a caso. Una persona può studiare Karate per anni, ma se sta solamente muovendo le mani e i piedi non sarà in grado di capire il vero significato del Karate.

Nel combattimento, un karateka dovrebbe concentrare il suo cuore, la sua mente e la sua anima nell’arte.
La concentrazione gioca un ruolo estremamente importante nel combattimento.
È importante perché la più piccola distorsione di pensiero può causare gravi danni all’avversario o a se stessi. Per questo il combattimento dovrebbe essere fatto con molta serietà.

Il Karate è un buon insegnante e costruttore di carattere. Per un karateka che passa attraverso gli alti e i bassi dell’allenamento, questo sarà di aiuto a controllare se stesso, qualsiasi altra cosa faccia, e con la pazienza sarà in grado di migliorare la sua personalità e forgiare un carattere armonioso. Ma di questo si può rendere conto solo da dentro di se e scoprire gradualmente lo spirito vero del Karate.
Il Karate, con l’allenamento fisico e spirituale e rigidi principi, mi ha insegnato a controllare me stesso. Sono sicuro che in qualsiasi situazione mi dovessi trovare, non userei il Karate in modo spregiudicato per difendermi. Uno deve avere sempre un’attitudine difensiva ed evitare situazioni che possono degenerare, per il Karate non si ottiene alcun vantaggio.
Nel Karate inizi con la difesa e finisci con la difesa.

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